“E’ tutta qui la storia. Due facce in ogni cosa. La neve lascia il posto al fiordaliso. I sogni alla memoria. La vedova alla sposa. E’ il gioco dell’Inferno e Paradiso.”

Brillante, frizzante ed intrigante, questi sono gli aggettivi giusti per descrivere l’ultimo romanzo di Alice Basso, intitolato “Scrivere è un mestiere pericoloso”.

La protagonista del romanzo è Vani Sarca, una ghostwriter di una famosa casa editrice. Scrive libri al posto degli altri, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio, gesto, parola che le potrà servire per far capire il punto di vista di chi racconta la storia. Tuttavia, è un mestiere che se da una parte la gratifica perché apprende tantissime nozioni (dalle neuroscienze alla cucina); dall’altra parte è costretta a rimanere sempre nell’ombra. Ella ama vivere in maniera semplice senza troppi fronzoli concentrandosi solo su quello che le piace: un abbigliamento da ragazzina punk/rock nero, le sue birre e patatine al formaggio e i suoi libri. Questa volta il suo editore le assegna di scrivere un libro di cucina seguendo le storie e ricette di una vecchia ormai ottantenne di nome Irma, la quale è stata per molti anni la domestica di una prestigiosa famiglia dell’alta borghesia. Tutto ciò porterà a galla vecchi scheletri nell’armadio, vecchi ricordi e a riaprire forse un caso ormai sepolto da anni. Tra una ricetta e l’altra, la donna inizierà a raccontare gli aneddoti di famiglia e le sfuggirà una confessione sul famoso delitto che si è consumato in quella casa.

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Vani Sarca è la tipica donna che si butta a capofitto in un lavoro che le dona indipendenza ma che in fondo non è il sogno della sua vita. Accettato si suppone per distaccarsi da una famiglia un pò troppo oppressiva e presente e anche perché le permette di stare a contatto con i libri. Una donna dura ma che si sa sciogliere se a chiedere aiuto è una ragazzina della porta accanto, alla quale è affezionata. Una donna ferita dall’uomo che ha amato e che cerca di nascondere il suo rancore per non dargliela vinta quando lo incontra. Una donna disposta a tutto per scovare la verità e sempre pronta a nuove sfide.

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La scrittura di Alice Basso è chiara e molto semplice. Riesce a delineare la storia in maniera scorrevole e piacevole, non vi sono buchi temporali o incongruenze che rendono la storia di difficile comprensione. Il personaggio di Vani è frizzante, ironico e dura al punto giusto in contrapposizione ad una donna dolce, umile e ormai invecchiata come Irma. Sarà quest’ultima a far ricredere Vani sulle persone dell’alta borghesia (per quanto si possa dire che ella ne facesse parte). L’esilarante protagonista è accompagnata dall’arguto e unico Berganza, commissario delle indagini che la iscrive a corsi di autodifesa e che l’aiuterà a prendere dimestichezza con la cucina. Proprio così la nostra Vani Sarca non sa cucinare e non le importa, le sue patatine al formaggio e le sue birre scure possono bastare. Dopo questo ricettario, però, la sua vita potrebbe prendere una piega diversa. Cosa sarà successo in quella casa? Chi è il famoso ex della Sarca? Com’è la vita di una ghostwriter?

Edito Garzanti Editori, questo libro si presenta come unico nel suo genere per il miscuglio giusto di suspence, ironia e creatività. Seduce, cattura e si legge tutto d’un fiato. Sarete colti di sorpresa, pagina dopo pagina, non lasciatevi sfuggire la possibilità di essere travolti dal mistero che avvolge la famiglia torinese.


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